Se viene la sera
compagno non avrai
da solo farai la tua strada...
Parole
d'oro d'ottone
e rame
sentite vibrare
e vibrisse che so
non poter chiamar mie.
Occhiate
disperse, smarrite
da oscuri Dei
gustate da lingue
anch'esse svanite.
Scongiuri
sui muri
tra strisce di sale
nei cerchi al vento
che non passi il male.
Di notte levarsi
dormendo al tuo fianco
tastare lo spazio
fin dove si stringe e
divide
per quattro
per rette
infinite.
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