Cos'è?


Voce alla Poesia, voce ai poeti, specie a quelli meno conosciuti.

Voce di terra, di vento e di dialetto .

Voce di uomini e donne terribili.

Voce a volte anche mia..manina piccola che cerca la tua.

giovedì 28 aprile 2011

E ti vengo a cercare





Fredrigo Fasnik - fasecontrofase

ti cerco e non ti so trovare
ti trovo e non ti so trattenere
e ancora ti ricomincio a cercare

un segnale è stato lanciato
dall'altra parte dell'universo
recepito e restituito eguale

chi siede in ascolto del codice?
chi per primo
farà il suo dito cadere?


martedì 19 aprile 2011

Mercedes Sosa-Todo Cambia




TUTTO CAMBIA


Cambia ciò che è superficiale
e anche ciò che è profondo
cambia il modo di pensare
cambia tutto in questo mondo.

Cambia il clima con gli anni
cambia il pastore il suo pascolo
e così come tutto cambia
che io cambi non è strano.

Cambia il più prezioso brillante
di mano in mano il suo splendore,
cambia nido l'uccellino
cambia il sentimento degli amanti.

Cambia direzione il viandante
sebbene questo lo danneggi
e così come tutto cambia
che io cambi non è strano.

Cambia, tutto cambia
Cambia, tutto cambia
Cambia, tutto cambia
Cambia, tutto cambia.

Cambia il sole nella sua corsa
quando la notte persiste,
cambia la pianta e si veste
di verde in primavera.

Cambia il manto della fiera
cambiano i capelli dell'anziano
e così come tutto cambia
che io cambi non è strano.

Ma non cambia il mio amore
per quanto lontano mi trovi,
né il ricordo né il dolore
della mia terra e della mia gente.

E ciò che è cambiato ieri
di nuovo cambierà domani
così come cambio io
in questa terra lontana.

Cambia, tutto cambia...


domenica 17 aprile 2011

Brano tratto da "L'ultimo dio" di Emidio Clementi


"Lo sai Giulia, che stamattina al parco un vecchio mi ha chiesto una cartina? Sì, una mappa stradale. Mi ha detto che vive in questa zona da quarant'anni e non l'ha mia vista sopra una mappa."[...]

Parliamo sottovoce, ci teniamo per mano. Mi piace raccontarle quello che ho visto durante il giorno e sentire cosa ha da dire. Di solito lascio a lei le riflessioni, io mi limito a descrivere i fatti.

"Chi c'è la mattina al parco?"

"I proprietari dei cani e i cani."

"E tu che fai?"

"I cani non li guardo mai. Mi fanno paura. Mi fa paura anche l'idea che loro sappiano che mi fanno paura."

"E che ci vai a fare?"

"E dove vado? Il metrò è chiuso, i bar pure. Se avessi un cane sarebbe perfetto. Trent'anni in più e un cane e farei perfettamente parte del paessaggio. Giulia, si troverà una cartina di questo quartiere da qualche parte?"

"Vuoi diventare amico di quel vecchio?"

Si, nella mia vita senza amici, che più o meno va avanti da quando sono partito, mi capita di commuovermi fino alle lacrime per un gesto di gentilezza e tra questi gesti ci metto anche uno che mi rivolge la parola.

Non mi vergogno con Giulia ad ammetterlo.

"Mi sento solo, Giulia"


Non avere amici significa fare a meno degli altri: me stesso che si ritrova a parlare a me stesso. Di solito c'è una certa complicità tra i due, ma a volte uno dei due si sente deluso dall'altro e si ammutolisce. A quel punto mi viene a mancare anche l'ultima possibilità di dialogo.

Sono in questi momenti che, se la commozione arriva, arriva come una botta violenta che non riesco a ricacciare dentro.

L'assoluta gratuità di un gesto, il senso di solidarietà.

Sono cose che esistono, le ho viste con i miei occhi e potrei piangere per questo, per un'unica stupida frase. Come è successo con il vecchio stamattina al parco.

Ma a volte ho pensato che fossero angeli.

[…]

Questo tipo di angeli appaiono solo quando vedi in faccia la solitudine e ti rendi conto che ne hai paura.



martedì 12 aprile 2011

Fredrigo Fasnik-412 stanze


Stanotte ho sognato di te.

Dopo che il bambino ha rivelato il suo segreto sciocco, ti sei voltata. Verso di me.

In silenzio ti ho preso in braccio. Com'eri leggera! Che sia così anche nella realtà? Poi dormivi o fingevi. Ma sorridevi. E mi bastava.

Abbiamo attraversato quattrocentoedodici stanze. Abbandonata sul mio petto. Mi respiravi sulle labbra. Neri i tuoi capelli. Bianchi solo alcuni. E sorridevi. E mi bastava.


...

domenica 10 aprile 2011

Nodesmentegartedemi - Romano Pascutto


Botancki vrt-Zagreb



Ancùo el pra' l'è tut un puntin celeste:
oceti de putèi che se sveia impetoladi
o de veci mezi stropadi stufi de vardar?
Un puntin no l'è nissun, tanti puntini
e tuti ingrumadi iè un popolo grando
che se fa scoltàr, come boche de logo,
come i papaveri che per vendicarse
de le sbertolade cative del vento
i vien fora co la bandiera rossa.


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