Cos'è?


Voce alla Poesia, voce ai poeti, specie a quelli meno conosciuti.

Voce di terra, di vento e di dialetto .

Voce di uomini e donne terribili.

Voce a volte anche mia..manina piccola che cerca la tua.

lunedì 29 luglio 2013

Numari sempre Lucrezio - Ernesto Calzavara


A forza de formule-riti
omo-mago
te curvi el spazio-tempo
te cavi la distanza
tra sogeto e ogeto
fin al progeto sconto
nea vita
al Miracolo
che xe fato de numari
                                                e
                                                l'Eterno
I stessi numari informa su
la strutura fonda dei corpi
l'onda del to DNA
come del to alfabeto
del to analfabeto
                                               xe
                                               un numaro
Putin
tuto quel che te vardi
te voressi tocar magnar
Grando
te vol conossarlo
darghe un nome
scrivarlo
                                               ignoto
Ma sempre i stessi numari
te conduse
senza che ti te sapi
senza che ti te conti
i stessi numari che regola
musiche machine stele
i fantasmi
l'Eterno
                                              l'ignoto
                                              un numaro


E L'ETERNO XE UN NUMARO IGNOTO
L'IGNOTO UN NUMARO



domenica 28 luglio 2013

Tornare a diciassette anni - Violeta Parra




Tornare a diciassett'anni
Dopo aver vissuto un secolo
È come decifrar segni
Senza essere un dotto sapiente.
Tornare ad essere, all'improviso,
Fragile come un istante,
Tornare a sentir tutto dentro
Come un bimbo di fronte a Dio.
Questo è quel che io sento
In questo istante fecondo.

S'aggroviglia, s'aggroviglia
Come l'edera alla parete
E germoglia, germoglia
Come il muschio sulla pietra,
Come il muschio sulla pietra, eh, sì.

Il mio passo è andato indietro,
Mentre il vostro sta andando avanti,
L'arca dell'alleanza
E' entrata nel mio nido
Con tutto il suo arcobaleno
Mi ha passeggiato per le vene,
E financo la dura catena
Con cui ci lega il destino
E' come un diamante fino
Che m'illumina l'anima serena.

S'aggroviglia, s'aggroviglia
Come l'edera alla parete
E germoglia, germoglia
Come il muschio sulla pietra,
Come il muschio sulla pietra, eh, sì.

Quel che può il sentimento
Non lo ha potuto il sapere
Né il cammino più illustre,
Né il più vasto pensiero;
Tutto cambia al momento,
Come un mago accondiscendente
Ci allontana dolcemente
Da rancori e violenze,
Solo l'amore con la sua scienza
Ci rende tanto innocenti.

S'aggroviglia, s'aggroviglia
Come l'edera alla parete
E germoglia, germoglia
Come il muschio sulla pietra,
Come il muschio sulla pietra, eh, sì.

L'amore è un turbinìo
Di purezza originale,
Persino un feroce animale
Sussurra il suo dolce trillo,
Trattiene i pellegrini,
Libera i prigionieri.
L'amore con le sue cure
Il vecchio lo fa tornar bimbo,
E il malvagio, solo l'affetto
Lo cambia in puro e sincero.

S'aggroviglia, s'aggroviglia
Come l'edera alla parete
E germoglia, germoglia
Come il muschio sulla pietra,
Come il muschio sulla pietra, eh, sì.

E come per un incanto
La finestra s'è spalancata,
Entra l'amore col suo manto.
Come un tiepido mattino;
Al suono di bella diana
Fece spuntar il gelsomino,
Volando come un serafino
Il cielo lo ha ingioiellato,
E i miei anni, a diciassette
Li ha fatti tornare un cherubino.

S'aggroviglia, s'aggroviglia
Come l'edera alla parete
E germoglia, germoglia
Come il muschio sulla pietra,
Come il muschio sulla pietra, eh, sì.







sabato 20 luglio 2013

Il giorno per la notte ovvero (solo per me) Numari -Ernesto Calzavara-




Vutu geometrie matematiche
logaritmi sezioni auree
numari pari dispari decimali
quantici transfiniti pigreco ?

Vutu dei numari imaginari
dati da le radise d'ordine pari
dei numeri negativi

o (solo par ti) do più do fa quatro?


martedì 9 luglio 2013

Iside - Ernesto Calzavara


Gran balanza de oton
farmacia vecia sui monti.
I piati lucidai
ae so ale alte de oton
pae caenele picai
Iside pesa.

(E na vestaglia bianca
media dona de taglia
dadrio el banco
varda el peso del Ben
sospeso su l'oton.
I piatei dei so oci
sora el filo del naso
el peso giusto
segna).

Acompagno, Iside dise,
giusta la medesina
drento el malà
nel viagio duro
pal tempo morto
ch'el ben morto
fa nel vivo
e ressùssita,
(diocan Anubi sta 'tento).

Ocio lustro de oton
Iside vede, guida
in silenzio quel Ben
nea nocie oscura

de le vissere
ch'el Mal tenta coe sgrinfe.

Piati d'oton deventa
piati de oro.


venerdì 5 luglio 2013

Anime salve - Fabrizio de Andrè


Mille anni al mondo mille ancora 
che bell'inganno sei anima mia 
e che bello il mio tempo 
che bella compagnia 

sono giorni di finestre adornate 
canti di stagione 
anime salve in terra e in mare 

sono state giornate furibonde 
senza atti d'amore 
senza calma di vento 
solo passaggi e passaggi, 
passaggi di tempo 

ore infinite come costellazioni e onde 
spietate come gli occhi della memoria 
altra memoria e non basta ancora 
cose svanite facce e poi il futuro 

i futuri incontri di belle amanti scellerate 
saranno scontri saranno cacce coi cani e coi cinghiali 
saranno rincorse morsi e affanni per mille anni 
mille anni al mondo mille ancora 
che bell'inganno sei anima mia 
e che grande il mio tempo che bella compagnia 

mi sono spiato illudermi e fallire 
abortire i figli come i sogni 
mi sono guardato piangere in uno specchio di neve 
mi sono visto che ridevo 
mi sono visto di spalle che partivo 

ti saluto dai paesi di domani 
che sono visioni di anime contadine 
in volo per il mondo 

mille anni al mondo mille ancora 
che bell'inganno sei anima mia 
e che grande questo tempo che solitudine 
che bella compagnia


« [Anime salve] trae il suo significato dall'origine, dall'etimologia delle due parole "anime" "salve", vuol dire spiriti solitari. È una specie di elogio della solitudine.
Si sa, non tutti se la possono permettere: non se la possono permettere i vecchi, non se la possono permettere i malati. Non se la può permettere il politico: il politico solitario è un politico fottuto di solito. Però, sostanzialmente quando si può rimanere soli con sé stessi, io credo che si riesca ad avere più facilmente contatto con il circostante, e il circostante non è fatto soltanto di nostri simili, direi che è fatto di tutto l'universo: dalla foglia che spunta di notte in un campo fino alle stelle. E ci si riesce ad accordare meglio con questo circostante, si riesce a pensare meglio ai propri problemi, credo addittura che si riescano a trovare anche delle migliori soluzioni, e, siccome siamo simili ai nostri simili credo che si possano trovare soluzioni anche per gli altri.

Con questo non voglio fare nessun panegirico né dell'anacoretismo né dell'eremitaggio, non è che si debba fare gli eremiti, o gli anacoreti; è che ho constatato attraverso la mia esperienza di vita, ed è stata una vita (non è che dimostro di avere la mia età attraverso la carta d'identità), credo di averla vissuta; mi sono reso conto che un uomo solo non mi ha mai fatto paura, invece l'uomo organizzato mi ha sempre fatto molta paura. »


(Fabrizio De André, Elogio della solitudine, tratto da Ed avevamo gli occhi troppo belli)