Cos'è?


Voce alla Poesia, voce ai poeti, specie a quelli meno conosciuti.

Voce di terra, di vento e di dialetto .

Voce di uomini e donne terribili.

Voce a volte anche mia..manina piccola che cerca la tua.

giovedì 27 gennaio 2011

Luigi Tenco (21 marzo 1938–27 gennaio 1967)

Festival (Francesco De Gregori)

Nella la città dei fiori disse chi lo vide passare
che forse aveva bevuto troppo ma per lui era normale.
Qualcuno pensò fu problema di donne,
un altro disse proprio come Marylin Monroe.
Lo portarono via in duecento,
peccato fosse solo quando se ne andò.
La notte che presero il vino e ci lavarono la strada.
Chi ha ucciso quel giovane angelo che girava senza spada?

E l'uomo della televisione disse:
"Nessuna lacrima vada sprecata, in fin dei conti cosa
c'è di più bello della vita, la primavera è quasi cominciata".
Qualcuno ricordò che aveva dei debiti,
mormorò sottobanco che quello era il motivo.
Era pieno di tranquillanti, ma non era un ragazzo cattivo.
La notte che presero le sue mani
e le usarono per un applauso più forte.
Chi ha ucciso il piccolo principe che non credeva nella morte?

E lontano lontano si può dire di tutto,
non che il silenzio non sia stato osservato.
L'inviato della pagina musicale scrisse:
"Tutto è stato pagato".
Si ritrovarono dietro il palco,
con gli occhi sudati e le mani in tasca,
tutti dicevano "Io sono stato suo padre!",
purchè lo spettacolo non finisca.
La notte che tutti andarono a cena
e canticchiarono "La vie en rose".
Chi ha ucciso il figlio della portiera,
che aveva fretta e che non si fermò?

E così fù la fine del gioco,
con gli amici venuti da lontano,
a deporre una rosa sulla cronaca nera,
a chiudere un occhio, a stringere una mano.
Alcuni lo ricordano ancora mentre accende una sigaretta,
altri ne hanno fatto un monumento
per dimenticare un pò più in fretta.
La notte che presero il vino e ci lavarono la strada.
Chi ha ucciso quel giovane angelo che girava senza spada?



martedì 25 gennaio 2011

Ricetta veloce-Gustose variazioni


Ci si pulisca da tutte le briciole
sbattendo più volte i piedi
saltando sul posto, scuotendo la testa.
Di limone quanto basta.
Si scenda al piano di sotto
si suoni alla porta di destra.
Verrà ad aprire un sereno asinello
lo si prenda gentilmente per la criniera
ci si avvicini con fare discreto
all'orecchio destro
all'orecchio destro(è importante)
si sussurri con voce risoluta
le seguenti parole rivelatrici:
"Chi sei, chi chi chi sei Contessa
tu non sei più la stessa".
Cogliere al volo
il composto che ne scaturirà.
Servire all'indietro,
(alcuni consigliano alla fosbury).


giovedì 13 gennaio 2011

La piccola città (Blaga Dimitrova)

:
:
Nacqui in una piccola città e in una piccola casa
sotto l'intreccio verde d'una vite.
Per questo ho tanta voglia di scoprire
tutto quanto è nel mondo.
L'uno con l'altro ci si conosceva nella città,
si camminava adagio,
ci si fermava per la strada e a lungo
l'uno con l'altro ci si interrogava:
- Come stai? Come va?

Ricordo nella piccola città
i vicini donarsi dalla soglia
il pane, i fiori da trapianto, ecc ...
o scambiarsi attraverso i muriccioli
fuoco, notizie e una parola buona.

Oh se la gente
del mondo, sorda, estranea, decidesse
di porgersi, attraverso le barriere,
di propria iniziativa, mani e cuore!

Ringrazio la mia piccola città
d'avermi spalancato gli occhi
di meraviglia verso il mondo intero,
occhi di provinciale ma insaziabili,
che sempre crederanno e cercheranno,
lungo il cammino, d'incontrare quanti
porgono una parola di conforto,
o un po' di fuoco, o un consiglio, ecc...



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domenica 9 gennaio 2011

Mentre mi sorbivo il film "Hereafter" avevo in mente una poesia...


Ernesto Calzavara - Vivi e morti




Vivi
i se incontra
i se varda
i fa
ma no i parla.
I beve i magna i se svoda
i se impenisse d'aria
d'idee d'ira i se dà.
I move lengue làvcari lavagne lavori.
Par che i diga qualcossa
e no i dise gnente.
I scolta i vorìa parlar
come le bestie che se intende fra lore
dapartutto el mondo sempre
e lori no
lori no xe boni
e i smania e i se smissia
e i se massa in massa
o a un a un
senza capirse
i more.

Le beste no parla più
morte.
Lori
finalmente se parla
morti
i omeni.


Trad. :

Vivi
si incontrano
si guardano
fanno
ma non parlano.
Bevono mangiano si svuotano
si riempiono d'aria
d'idee d'ira se le danno.
Muovono lingue labbra lavagne lavori.
Sembrano dicano qualcosa
e non dicono nulla.
Ascoltano e vorrebbero parlare
come le bestie che s'intendono fra loro
in tutto il mondo sempre
e loro no
loro non sono capaci
e smaniano si mescolano
e si ammazzano in massa
o ad uno ad uno
senza capirsi
muoiono.

Le bestie non parlano più
da morte.
Loro
finalmente si parlano
da morti
gli uomini.


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sabato 8 gennaio 2011

Dino Campana- La Speranza (sul torrente notturno)



Per l’amor dei poeti
Principessa dei sogni segreti
Nell’ali dei vivi pensieri ripeti ripeti
Principessa i tuoi canti:
O tu chiomata di muti canti
Pallido amor degli erranti
Soffoca gli inestinti pianti
Da tregua agli amori segreti:
Chi le taciturne porte
Guarda che la Notte
Ha aperte sull’infinito?
Chinan l’ore: col sogno vanito
China la pallida Sorte..............
......................................................................................
Per l’amor dei poeti, porte
Aperte de la morte
Su l’infinito!
Per l’amor dei poeti
Principessa il mio sogno vanito
Nei gorghi de la Sorte!




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domenica 2 gennaio 2011

Buon anno ragazze e ragazzi!

I treni - Ernesto Calzavara


I treni viagia par l'eternità.
No i riva mai a la stazion.
Se i ghe rivasse
se i se fermasse

partiria la stazion.